Patrick Vernuccio, meglio conosciuto con lo pseudonimo The Frenchie Gardener, è un giovane giardiniere urbano che sui social offre consigli per coltivare la passione del pollice verde.

The frenchie gardener
(c) Sabine Gudath

Puoi presentarti in qualche parola?

Mi chiamo Patrick Vernuccio,  su instagram mi conoscono come "The Frenchie Gardener". Dopo molti anni nel Marketing, ho intrapreso un cambio di carriera per concentrarmi sulla mia passione: il giardinaggio urbano e gli orti da balcone.

Sono autore, facilitatore e creatore di contenuti sul giardinaggio urbano da balcone. Creo contenuti per ispirare quante più persone possibile a lanciarsi nell'avventura della coltivazione urbana.  Anche con un piccolo spazio in città, si può coltivare un piccolo orto. Ho avuto la possibilità di diventare autore pubblicando il mio primo libro in Germania, mentre “Tomates et basil au 5ème scène” arriverà in Francia il 22 febbraio come secondo libro pubblicato. Sono appassionato di permacultura e mi impegno per adattare questa filosofia e le sue tecniche agli ambienti urbani, cercando di far tornare l'amore per la natura nelle nostre vite e nelle nostre città!

Come ti è venuta l'idea di dare consigli di giardinaggio sui social?

È iniziato davvero come uno scherzo con i miei ex colleghi. All'inizio ho deciso di creare questo account per loro, in modo che potessero seguire le mie prime esperienze. Poco dopo mi sono reso conto che sui social esisteva una vera e propria community di appassionati di natura, giardino e orto. Così ho iniziato a creare più contenuti per condividere le mie avventure e dare consigli ai principianti. L'idea è quella di rendere accessibile il giardinaggio e di demistificare la sindrome del “non ho il pollice verde”, perché rispettando alcuni principi fondamentali, tutti abbiamo il pollice verde, basta metterlo in pratica!

Cos'è che ti piace di più del tuo mestiere?

Tantissime cose! Il legame con la natura che ho potuto ritrovare, la riconnessione con le stagioni, la scoperta di antiche varietà… ci si imbatte in nuove meraviglie ogni giorno. Piantare un seme è sempre l'inizio di un'avventura unica, ne conosciamo l'inizio ma non necessariamente la fine. Nell'orto lavoriamo con esseri viventi, non possiamo controllare tutto, ed è proprio questo che rende affascinante il lavoro. Anche ricevere bei messaggi dalla mia community è gratificante. Quando riesco a ispirare le persone per piantare un seme e iniziare, mi riempio di gioia!

(c) Liz Eve
The frenchie gardener
(c) Arnaud Childéric Kalice

Cosa ti ha invogliato a lavorare con Opinel?

Per me, Opinel è un marchio che fa parte del patrimonio francese. È una garanzia di qualità, autenticità ed esperienza. Ha uno storico potente, che tocca tutte le generazioni, e Opinel ha saputo rinnovarsi brillantemente negli anni, lanciando prodotti innovativi, ma nel rispetto delle tradizioni.

Come "Frenchie Gardener", aveva senso associarmi a un marchio francese di qualità. Quando ho scoperto questa magnifica gamma da giardino non ho esitato un attimo, è stato amore a prima vista!

Sono orgoglioso di questa collaborazione e di poter esportare il know-how francese a livello internazionale.

Per molti, Opinel è sinonimo di trasferimento e know-how. Quali sono per te i valori trasmessi dal brand?

L'esperienza di Opinel è unica e immensa. Ciò dimostra la qualità e la durata dei prodotti Made in France. Opinel è anche molto legato alla natura in generale, ai momenti di condivisione e avventura, ma non solo! Opinel è anche arte della tavola e momenti di gastronomia. Quando vado in un ristorante e vedo i coltelli Opinel sul tavolo, spesso è un segno promettente e rivelatore. Penso subito di essere capitato in un posto dove mangerò bene!

Qual è il tuo primo ricordo di Opinel?

Il primo ricordo è legato ovviamente al  momento in cui ho avuto tra le mani il mio primo Opinel. Design pratico e superbo, da portare ovunque. Mi ha accompagnato in vacanza, in montagna, nelle mie passeggiate tra i boschi, durante i picnic, a pescare... insomma, in tutti i momenti di convivialità, a contatto con la natura, in cui si fa qualcosa usando le mani.

(c) Aurélie Jeannette

Se dovessi sceglierne solo uno, quale sarebbe il tuo coltello Opinel preferito?

Per nostalgia, il mio primo coltello, quindi il N. 8, che mi ha accompagnato nelle mie avventure. E ovviamente ce l'ho ancora, lo conservo preziosamente! Ma sono un grande fan anche di quelli nuovi, in particolare del cavatappi N°10, del coltello per funghi N°08 e di tutta la gamma pensata per il  giardino. Poi naturalmente del set Picnic +, che trovo assolutamente geniale!

Opinel in tre parole?

Patrimonio francese, natura, qualità.