Siamo andati a conoscere Julien Roche, l'artista con cui abbiamo collaborato per questo Natale 2022.

Opinel visto da Julien Roche

Puoi presentarti brevemente?

Mi chiamo Julien, sono grafico e direttore artistico da circa dieci anni.

Vivo a Lione e lavoro principalmente nel campo culturale.

Qual è il tuo background e come ti sei avvicinato all'illustrazione?

Ho studiato grafica a Tolosa, città in cui ho vissuto e lavorato per diversi anni. Disegno fin da giovanissimo e ho gradualmente adattato i miei supporti per utilizzare esclusivamente il computer e il disegno vettoriale. Mi occupo principalmente di design di marchi (loghi e carte grafiche) e identità originali (food-court HEAT, H7) a Lione, in particolare per Arty Farty, di cui sono il direttore artistico visivo. Di recente ho realizzato diverse illustrazioni, in particolare per il sito oggetto di Loulou Grand Magasin, il festival Casse-croûte o Dorsalys. Amo immaginare universi che mi diverto ad animare.

Qual è il tuo primo ricordo di Opinel?

Il mio primo ricordo viene dalla mia giovinezza, quando i miei nonni andavano nel bosco, con un Opinel in mano, che usavano tanto per raccogliere i funghi quanto per tagliare la legna.

Un coltello che avevano sempre in tasca durante le loro escursioni.

Opinel vu par Julien Roche

Per molti, Opinel è sinonimo di trasferimento e know-how. Quali sono per lei i valori che Opinel desidera veicolare?

È un marchio sincero. Fedele alla sua storia, autentico nei suoi materiali, senza tempo e sempre al passo con i tempi. È un marchio che ha saputo attraversare le generazioni, senza adagiarsi sugli allori delle sue conquiste e che continua a esplorare. Sono abbastanza sensibile a questo approccio.

julien roche opinel noël illustration

Poco tempo fa hai collaborato con Opinel per un'illustrazione. Come è nato questo incontro e cosa significa per te? Come ti è venuta l'ispirazione?

L'incontro è nato in seguito al festival della cucina Casse-croûte a Chamonix. Ho infatti realizzato l'identità visiva dell'evento, di cui il brand è partner. Ho immaginato una casa "pop-up" nello spirito dei calendari dell'Avvento o delle scatole di cioccolatini natalizi. Da lì è nata l'idea della "la casa dei coltelli", con i suoi spazi che ospitano scene di vita quotidiana con i coltelli Opinel: i pasti, la cucina, la raccolta, il taglio...

La casa è calda, aperta, con l'atmosfera e i colori dell'inverno. Come una scena di “Dov'è Charly” o di Wes Anderson (di cui sono un fan), in casa si nascondono dozzine di dettagli.

Un'ultima cosa: se dovessi riassumere Opinel in una parola?

Singolare. Un Opinel si riconosce tra mille, è un oggetto unico!