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Sono appassionato di sci che ha la fortuna di vivere della propria passione. Dal 1999 organizzo eventi sempre legati al mondo dello sci, della montagna, dello snowboard...
Ho 38 anni, dirigo l'agenzia Like That & Sportair e mi dedico nello specifico ad organizzare il High Five Festival.
Sono nato in montagna e ho nel mio DNA il piacere di vivere negli alpeggi. Mio padre andava a raccogliere i funghi con mio fratello maggiore che passava il tempo a trafficare con i pezzetti di legno... Il mio primo Opinel mi è stato regalato per andare a pesca con mio nonno. Quanto a mia nonna, tagliava l'insalata in giardino con un Opinel che non si è mai tolta dal grembiule.
Sì, la trasmissione è ovvio. Basta solo ascoltare i miei ricordi di Opinel per notare che l'idea di famiglia è forte. Opinel fonde modernismo e patrimonio. Mi piace soprattutto la storia relativa al logo e alla mano incoronata. È un marchio che ha un'anima e l'ha preservata negli anni. È forte. Un Opinel non è solo un coltello, ha il potere evocativo è una "madeleine" di Proust.
Non è mica facile. Direi il N°08 perché è senza tempo che mi suscita molti ricordi. Ma adoro anche la gamma petit chef che utilizzo quando cucino. Può essere destinato ai bambini, ma trovo il pelapatate e il coltello molto pratici. Dato che sono diventato da poco papà, credo che presto dovrò condividere questo kit e optare un giorno per il mio primo Opinel.
Quattro: di generazione in generazione.
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